Gli italiani e l’igiene orale: convinzioni, abitudini e comportamenti
Noi italiani, popolo di scrittori, poeti e lavoratori d’ogni sorta, abbiamo mostrato da sempre particolare attenzione all’aspetto estetico del corpo e in particolare del viso. Per convincersi basta visitare i tanti musei presenti su tutto il territorio nazionale per rendersi conto di ciò che è stato ritrovato nei corredi funebri: monili, addobbi e soprattutto strumenti necessari per il maquillage.

Di certo, i nostri predecessori riponevano grande importanza nell’avere un bel sorriso e dovevano essere sicuramente molto abili nell’arte di “nettare” denti e gengive, a giudicare dai tanti testi scritti in proposito e consegnati alla storia: in tutti i periodi risultano presenti tracce di convincimenti, suggerimenti terapeutici, consigli pratici e quant’altro utili per possedere e per mostrare denti bianchi come l’avorio. Gaio Plinio Secondo, detto il Vecchio, il più grande erudito dell’era imperiale, nato a Como nel 23-24 d.C., morto durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., autore dell’opera magistrale “Naturalis Historia”, composta da ben 37 libri e summa delle conoscenze che Plinio trasse dalla lettura di 2000 volumi scritti da 100 autori, fu il primo a segnalare l’uso, per sciacquare efficacemente denti e gengive, di un collutorio naturale ed estremamente biologico: l’urina. Marziale, invece, autore satirico, morto intorno al 103 d.C., in un simpatico epigramma immagina un singolare colloquio tra il dentifricium e un’anziana donna portatrice di denti artificiali e scrive: «… cosa vuoi da me? Lascia che sia una giovane ad usarmi. Non sono abituato a pulire denti comprati». Per tutto il Medioevo l’igiene orale e l’uso di decotti a base di melograno e olio di olive selvatiche divennero una radicata consuetudine.

Nel Rinascimento, l’acqua viene indicata come elemento indispensabile per attuare l’igiene orale. In uno scritto dell’epoca si legge infatti: «Mantieni i denti bianchi e sciacqua la bocca con acqua fresca e pura, osserva e conserva questa usanza quale migliore pulizia». Nello stesso periodo, così scriveva Cinzio D’Amato nel suo “Nuove ed utili pratiche di ogni genere per barbieri diligenti”: «... è necessario strofinare e pulire i denti tutte le mattine...». Tra le due guerre mondiali, nonostante il momento storico ed economico poco felice, cominciamo in Italia ad essere bombardati dalla pubblicità di dentifrici e liquidi da usare per l’igiene orale. Su tanti giornali dell’epoca si può ancora leggere di come «Ogni conversazione e persino ogni breve incontro riescono antiestetici se avete l’alito cattivo. Qualche volta ciò può dipendere dai disturbi gastrici, ma spesso ne è la causa la bocca sporca e trascurata; quindi bisogna sciacquarsi la bocca con l’Odol», oppure «...delizioso rinfrescante che penetra nelle mucose dove agisce, anche per molto tempo dopo l’uso...» ed ancora «L’azione igienica, disinfettante, terapeutica e benefica dell’Odol non solo sui denti, sulla bocca, sulle glandole, sulla gola ecc… ma indirettamente su tutto l’intero organismo secondo il giudizio della scienza e l’esperienza pratica in migliaia di casi...».

E proprio in questa storia si inserisce un’importante iniziativa (studio epidemiologico Dentosan Prevent) realizzata da Pfizer Consumer Health Care allo scopo di conoscere le abitudini di igiene orale degli italiani che frequentano gli studi odontoiatrici. Da aprile a dicembre del 2003, oltre 700 odontoiatri hanno intervistato in maniera volontaria ed anonima 18.364 pazienti di diverso ceto sociale, età e livello culturale a mezzo di un questionario appositamente preparato. Molti sono stati i dati statistici raccolti, fra tutti proponiamo quelli ritenuti più interessanti.

COSA FANNO GLI ITALIANI PER MANTENERE LA BOCCA E I DENTI IN BUONA SALUTE?

Il 62,1% degli intervistati ha dichiarato di usare il sorriso per comunicare con gli altri e considera l’igiene orale estremamente importante per la vita di relazione, poiché il valore del proprio sorriso dipende dall’attenzione e dalla cura dedicata quotidianamente alla salute di denti e gengive. Per l’85% dei pazienti l’igiene orale consente di difendere i denti, per il 73,3% permette di avere un aspetto gradevole, secondo il 68,9% garantisce una buona masticazione, invece, per il 61,4% previene i disturbi delle gengive. La prevenzione è la leva principale che spinge i pazienti a rivolgersi all’odontoiatra; infatti, il 26,5% si reca dal dentista per motivi legati all’igiene orale ed il 26,1% per effettuare visite di controllo. Altro aspetto è quello relativo alle cure odontoiatriche a cui si sottopone il 24,1%. Il mal di denti improvviso obbliga il 13,4% a chiedere aiuto e cure urgenti, il 9,9% effettua controlli periodici dopo lunghi periodi di cure. Il collutorio, liquido antisettico ed antinfiammatorio che aumenta l’efficacia delle pratiche di igiene orale quotidiana poiché agisce negli spazi interdentali e nel solco gengivale dove gli altri sistemi non sempre sono efficaci, è ancora poco impiegato nel campo della prevenzione, infatti gli intervistati lo utilizzano:

  • tutti i giorni dal 29,7%, 
  • una volta alla settimana dal 15,8%,
  • per periodi limitati dal 36,9%
  • mai dal 17,9%.